Fiano


fiano del salentoIl nome Fiano sembra che derivi dal nome di una popolazione Ligure delle Alpi Apuane sopraffatta dai Romani e, migrate, nel secondo secolo a.C. in Campania. In questo esodo sembra abbiano portato con sé la vite Apuana, poi divenuta Apiano, poi Afiano e infine Fiano.

Il vitigno Fiano è fin dall’800 documentato non solo in Irpinia ma anche nella provincia di Caserta, in Puglia e in Basilicata. Precedentemente era sicuramente diffuso anche nel resto della Campania. Per la presenza del Fiano in Puglia dobbiamo risalire a Carlo II d’Angiò che, intorno alla fine del 1200, fece importare da Cava dei Tirreni 16000 piante di Fiano verso Manfredonia. È probabile però la sua presenza in terra pugliese anche in epoche precedenti.

Il vitigno Fiano ha le seguenti caratteristiche varietali:

  • Colore bacca: bianco
  • Foglia: orbicolare, di media grandezza, trilobata o pentalobata.
  • Grappolo: piccolo o medio, serrato, piramidale con un’ala piuttosto sviluppata.
  • Acino: medio, ellissoidale 
  • Buccia: resistente, giallo dorata, con scarsa pruina.

Caratteristiche di produzione: il vitigno Fiano ha buona vigoria ma la sua produttività è limitata, questione che ne ha limitato fortemente lo sviluppo negli anni passati.

Coltura ed allevamento: il vitigno Fiano predilige terreni vulcanici ma rende bene anche su terreni argillosi e pesanti.

Caratteristiche del vino: il vino derivato dai vitigni di puglia Fiano in purezza si presenta in genere con un colore giallo paglierino più o meno intenso, con i tipici aromi di nocciola tostata, pera e spezie, con lunga persistenza e spesso grande complessità.